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domenica 19 giugno 2011

il minimalismo in arte figurativa,musica e letteratura.

Il minimalismo è una corrente artistica nata principalmente degli Stati Uniti negli anni sessanta e settanta.Il termine venne usato per la prima volta dal filosofo dell'arte inglese Richard Wollheim nel saggio intitolato appunto Minimal Art,si basa sulla riduzione della realtà: l'arte è puramente astratta, oggettiva ed anonima, priva di decorazioni superficiali o caratteri espressivi.
Nell'architettura (nel riquadro Museo dell'arte di Bregenz in Austria), nella pittura e nel disegno minimalista le rappresentazioni sono monocromatiche, spesso realizzate su griglie e matrici di tipo matematico. Le elaborazioni di arte minimalista sono in grado di evocare, seppure astratte in forma e contenuto, formi emozioni e stati esistenziali.
Nella scultura vengono impiegati materiali e procedimenti industriali per ottenere forme geometriche, spesso riproposte in serie. I materiali maggiormente utilizzati sono acciaio, perspex e tubi fluorescenti. Il messaggio che gli scultori vogliono dare a queste opere non punta sulla perfezione visiva, ma sull'esperienza di un contatto fisico con l'osservatore.
Il minimalismo può considerarsi una reazione all'espressionismo astratto, corrente d'arte moderna di fine anni cinquanta.
La definizione si deve al compositore inglese Michael Nyman che, in qualità di critico musicale, intorno al '68, introdusse il termine per identificare, in modo estremamente sintetico ed efficace una forma musicale che andava sviluppandosi e diffondendosi negli Stati Uniti, caratterizzata, per così dire, da una estrema riduzione delle trame sonore.
A tale termine è associato quello di musica "ripetitiva", dato che lo sviluppo della composizione avviene per mutamenti graduali, finanche impercettibili, con modalità "ripetitive"
Gli autori : almeno quattro i padri riconosciuti negli Stati Uniti e cioè La Monte Young Terry Riley Steve Reich Philip Glass
Il minimalismo in letteratura è caratterizzato dall'uso economico delle parole e dalle descrizioni superficiali.Gli autori minimalisti evitano gli avverbi e preferiscono lasciare al  contesto il ruolo di definire il significato.

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