Questo eroe denominato anche Ercole od Alcide ebbe come genitori Giove ed Alcmena, regina di Tebe.
Ebbene il giovane Eracle è famoso per le 12 fatiche certamente difficili a ricordarsi, ma ognuna più attraente dell’altra.
Tra queste si distingue e non se ne parla molto quella relativa ai pomi delle Esperidi un leggendario giardino ove gli alberi piegavano sotto il peso di frutti d’oro.
Questo meraviglioso giardino si estendeva in una valle dell’Africa ed era abitato dalle Esperidi figlie delle stella della sera e del titano Atlante.
In questa undicesima fatica Eracle si offrì di reggere il cielo al posto di Atlante purché egli gli portasse i frutti.
Successivamente Atlante tornò da Eracle, ma ora che aveva apprezzato la libertà dal
dovere di sostenere il cielo, disse ad Eracle che non avrebbe più voluto riprenderlo. Ercole,
essendo stato giocato, decise di usare l'astuzia: disse che, se avesse dovuto reggere il cielo
per mille anni (come aveva fatto il titano), si sarebbe dovuto sistemare meglio il carico
sulle spalle e chiese quindi ad Atlante di reggergli il fardello per un momento.
Atlante ingenuamente accettò (lasciando a terra le mele rubate) e cadendo nel tranello di
Ercole il quale legò il gigante e, una volta prese le mele, fulmineo corse a consegnarle al re
Euristeo che gli aveva affidato l’ardua impresa.
La vicenda mitologica, come sempre, complessa ed intrecciata, si presta a molteplici interpretazioni.
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