Pagine

venerdì 23 settembre 2011

La topologia.

Nella matematica moderna la topologia o studio dei luoghi (dal greco τόπος, tópos, "luogo", e λόγος, lógos, "studio") rappresenta un’importanti branche della matematica moderna.
Si incentra sullo studio delle proprietà delle figure e delle forme che non cambiano quando viene effettuata una deformazione senza "strappi", "sovrapposizioni" o "incollature".
Per esempio un cubo e una sfera sono oggetti topologicamente equivalenti (cioè omeomorfi), perché possono essere deformati l'uno nell'altro senza ricorrere a nessuna incollatura, strappo o sovrapposizione; una sfera e un toro invece non lo sono, perché il toro contiene un "buco" che non può essere eliminato da una deformazione.
Anagolamente nel piano  sono fra loro equivalenti cerchio ed ellisse.
Un classico esempio topologico è  il nastro di Möbius di cui in figura  che può essere facilmente realizzato partendo da una striscia rettangolare ed unendone i lati corti dopo aver impresso ad uno di essi mezzo giro di torsione, pari a 180°.

martedì 20 settembre 2011

Ab ovo.

Ab ovo è una frase latina che letteralmente significa"dall'uovo", e quindi "da molto lontano", "dalle più remote origini".
La frase nacque in riferimento ai pranzi degli antichi romani, che appunto iniziavano con le uova e terminavano con la frutta. 
L’espressione si ritrova anche nelle satire di Orazio, che parlando del sardo Tigellio incline a  gorgheggiare,senza che vi fosse modo di farlo tacere, recita:
  ab ovo usque ad mala( dall’uovo fino alle mele, cioè dall’antipasto alla frutta)
Sempre nell’ars poetica troviamo il consiglio di non prendere il discorso troppo alla lontana, ma di entrare subito in argomento, senza cominciare ab ovo.
L'uovo in questione è quello generato da Leda dopo essere stata resa incinta da Giove sotto forma di cigno, dal quale nacquero da un lato i figli di Tindaro Castore e Polluce, e dall'altro Elena e Clitennestra.

mercoledì 14 settembre 2011

Turris Eburnea

Non vi è migliore espressione di Turris Eburnea che trae la sua orgine dal Cantico dei Cantici di cui sono protagonisti una donnaSulamita) e il suo amato. Nel Cantico dei Cantic,  un libro della Bibbia e dunque ispirato da Dio  si parla della meraviglia dell’amore, anche quello profano, quello fisico.
Significativi sono i versi "Collum tuum sicut turris eburnea (il tuo collo è come ua torre d'avorio) a cui forse  si è ispirato Modigliani con i suoi famosi colli.
Torre d'avorio è anche uno degli attributi dati alla Madonna nelle liturgie lauretane.
Insomma è un'espessione di incomparabile e fulgida bellezza.
Eppure nell'uso corrente talora sta a denotare un isolamento volontario e qualche volta  sdegnoso in cui in cui si rinchiudono esponenti della scienza, della cultura e dell'arte incapaci di interagire in modo semplice con coloro che non sono "scienziati".

sabato 10 settembre 2011

La Vulgata

Come è noto a molti, il Concilio Vaticano II ha rappresentato una svolta radicale ed addirittura epocale nella storia della Chiesa cattolica: molte sono le riforme introdotte  ed in particolare si è resa più accessibile a tutti la Bibbia nell’Antico e Nuovo testamento. Infatti questi testi sono stati tradotti in tutte le lingue del poloplìo cristiano.
I più giovani non sanno forse che prima del concilio Vaticano II, i testi biblici erano in latino, la lingua ufficiale della Chiesa.
Esisteva cioè la Vulgata che fu opera di San Girolamo in grande dotto di letteratura latina della Chiesa di Roma.
Si tratta di una traduzione della Bibbia in latino dall'antica versione greca ed ebraica, realizzata all'inizio del V secolo da Sofronio Eusebio Girolamo. Il nome è dovuto alla dicitura latina vulgata editio, cioè "edizione per il popolo", che richiama sia l'ampia diffusione che ottenne, sia lo stile non eccessivamente raffinato e retorico, più alla portata Nei primi secoli dell'era cristiana circolavano tra le chiese cristiane dell'impero romano d'occidente, di lingua latina, numerose versioni non ufficiali della Bibbia,
Il carattere non ufficiale di tali versioni favorì notevolmente l'adattamento e l'interpretazione personale, producendo una notevole varietà di letture: ed interpretazioni
Di qui la necessità di giungere ad un testo unico in latino che ponesse fine alla confusioni interpretative. di quei tempi.
Nel linguaggio comune la vulgata ha acquisito un significato estensio in quanto significa espressione comune del volgo.

lunedì 5 settembre 2011

La croce e la sua simbologia

La simbologia della croce è molto antica ed affonda le sue radici nell'antica Mesopotamia: in particolare la croce, era simbolo del pianeta-dio Nibiru nella cosmogonia sumera, poi del dio Tammuz (Dumuzi in sumero) degli abitanti di Tiro, rappresentante fondamentalmente l'organo genitale maschile. (Tammuz non era altro che il dio della Fertilità).
La croce tuttavia ha avuto la sua massima espansione nel Cristianesimo secondo cui rappresenta il simbolo dell'amore di Dio.

Secondo una leggenda l'albero dal quale fu ricavato il legno della Croce nacque da uno dei tre semi (cedro, cipresso, pino) posto nella bocca di Adamo alla sua morte. Secondo un'altra versione della leggenda, nella bocca di Adamo alla sua morte fu posto un ramoscello dell'Albero della Vita donato al figlio Set dall'Arcangelo Michele, che poi crebbe dando vita ad un nuovo albero.
La tipologia della croce è molto ampia.

La croce latina ha il montante più lungo della traversa ed è tipica della chiesa occidentale.
Insieme con la croce greca, è la forma più comune erappresenta la croce della crocifissione di Gesù.
La croce greca è adottata dalla chiesa ortodossa ed ha i bracci di uguale lunghezza ed è una delle forme cristiane più comuni in uso comune nel VI secolo.
A forma di lettera T. è quella usata da  San Francesco d'Assisi la usò come suo simbolo.

La croce a forma di X  è associata a Sant'Andrea, patrono della Scozia, della quale ne è il simbolo nazionale. La forma è quella della croce sulla quale si dice che Sant'Andrea sia stato martirizzato.
Una croce con la traversa posta vicino alla base. È associata a San Pietro per la tradizione che sia stato crocifisso a testa in giù.

Questo solo per descrivere le tipologie più note di un simbolo  universale che appartiene a tutte le religioni e che rappresenta l’insegna di molte organizzazioni luminose nella storia come ad esempio la croce rossa.
Nel riquadro una bellissima immagine di una croce di montagna.

giovedì 1 settembre 2011

L'agiografia

Una visita accurata di una chiesa richiede l’ausilio di fonti culturali e tr questeun approfondimento agiografico.
Per agiografia si intende il complesso delle testimonianze che costituiscono la memoria della vita di un santo  e del culto a lui tributato: testi scritti, ma anche rappresentazioni iconografiche, epigrafi monumenti e addirittura oggetti di vario genere comunque finalizzati al ricordo del personaggio in questione e alla promozione della venerazione nei suoi confronti.
Particolare cura è data alla produzione letteraria  comprensiva  di testi narrativi (Passiones, vite, raccolte di miracoli, relazioni su traslazioni di reliquie), e di quelli a carattere liturgico (martirologi e calendari) e dalla produzione poetica ed innologica
L’agiografia non va confusa con l’angelologia che studia gli angeli e tanto meno con l’angiologia (una branca dell’anatomia che studia i vasi arteriosi e venosi).

lunedì 29 agosto 2011

I sanculotti nella rivoluzione francese

La rivoluzione francese ha un ruolo fondamentale nella storia del mondo, perché partendo dalla Francia ha avuto una diffusione rapida negli anni in tutti gli Stati a partire da quelli europei.
In breve sintesi segna il trapasso tra ancient regime e la borghesia che divenne poi la classe dominante.
Figure centrali di questa epoca rivoluzionaria furono i sanculotti che costituirono l’ala più radicale della rivoluzione francese ed erano composti da artigiani, piccoli bottegai, impiegati. Capillarmente organizzati nei quartieri, costituivano la base della Comune di Parigi e furono i protagonisti delle "giornate rivoluzionarie" del 5.X.1789, che impose il trasferimento del re e del parlamento a Parigi, e del 10.VIII.1792, che impose l'arresto di Luigi XVI e la fine della monarchia. Furono i più convinti sostenitori della politica del Terrore condotta da Robespierre.
Letteralmente la parola sanculotto significa "senza culotte" (dal francese sans-culottes), ovvero senza quei pantaloni corti, stretti al ginocchio, che erano tipici del vestiario degli aristocratici di quel periodo. L'abbigliamento del sanculotto prevedeva l'uso dei pantaloni lunghi, di una camicia e una giacca (la carmagnola) oltre agli zoccoli e ad un copricapo da lavoro (il berretto frigio) che ne indicavano l'appartenenza al popolo lavoratore.
In un primo tempo quando si parlava di sanculotti, si faceva riferimento a qualcosa di dispregiativo: il termine infatti fu coniato per indicare quei  rivoluzionari francesi che indossavano i pantaloni lunghi (portati dalle classi più umili) anziché i pantaloni al ginocchio (culottes), usati da nobili e borghesi.
In una fase successiva divennero  figure chiave della Rivoluzione francese, rappresentando la categoria nella categoria i borghesi commercianti o artigiani e, più in generale, i popolani di Parigi combattenti e rivoluzionari.