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martedì 22 febbraio 2011

Tiremm innanz.

La frase "Tiremm innanz" è emblematica del pricipio, ahimè non sempre seguito di dire no a facili compromessi in cambio della rinunzia dei propri principi morali.Il celebre detto, utilizzato non sempre  in modo corretto affonda le radici nei moti risorgimentali che hanno preceduto l’Unità d’Italia.La frase per l’esattezza è stata pronunciata da Amatore Sciesa,  un popolano, di professione tappezziere che nel 1850 entrò in contatto con alcuni gruppi clandestini repubblicani che lottavano contro il dominio che l'Austria deteneva sul Lombardo Veneto. Si era ad appena due anni dalle cinque giornate e il governatore generale feldmaresciallo Radetzsky perseguiva una politica ferocemente repressiva, che non lasciava altro scampo ai lombardi che la sottomissione, la forca o l'esilio.
Amatore Sciesa fu fermato  perchè diffondeva manifesti rivoluzionari. Fu arrestato e condannato alla forca.
Ebbene secondo la tradizione popolare a un gendarme che, conducendolo al luogo di esecuzione, l'aveva fatto passare sotto le finestre di casa sua, esortandolo a rivelare i nomi di altri rivoluzionari in cambio del rilascio, avrebbe risposto: "Tiremm innanz!" ("Andiamo avanti!").



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