La sua storia è molto complessa ed inizia nella prima metà del settecento quando Innocenzo X commissionò a Gian Lorenzo Bernini di realizzare una residenza per la famiglia Ludovisi.
Il palazzo ricalca l’architettura dominante dell’epoca perchè il Bernini, straordinario interprete del barocco romano, realizzò un edificio che, sia nella struttura che nelle decorazioni, si inserisce appieno nell’ambiente dell’epoca
La facciata del palazzo è lievemente curva, seguendo l’andamento della collina artificiale.
In fase successiva l’intera architettura dell’edificio fu rifatta da Carlo Fontana, lasciandone tuttavia inalterata la facciata.
Non vogliamo dilungarci sulla storia,ma desideriamo approfondirne invece l’origine del toponimo.
Non vi sono sulla questione pareri unanimi: prevale tuttavia l’ipotesi secondo cui in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali da cui “mons Citorius”; un’altra ipotesi senz’altro più curiosa è quella secondo cui il nome deriverebbe dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio ("mons acceptorius").
Appare senza dubbio quest'ultima una curiosità interessante, anche se bizzarra, a cui si potrebbero associare non poche amare,ma anche realistiche riflessioni calate nella realtà attuali
Nessun commento:
Posta un commento