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lunedì 11 ottobre 2010

Modi di dire ricorrenti

La lingua italiana , al pari degli altri idiomi. si arricchisce sempre di più di nuove parole e modi di dire che risentono ovviamente dei costumi e della cultura del tempo.
Vediamone alcuni  che sono nati già nell'epilogo del secolo scorso e che sono ancora attuali.
Anzitutto "quant'altro".
E' molto ripetitivo e certe volte è usato anche a sproposito. Sembra essere distintivo di una certa cultura.
I giovani per alcuni anni e soprattutto a Roma è frequente dire in contesto  la parola "una cifra"
Ad esempio costa "una cifra" per indicare qualche cosa che ha un valore grande e consistente.
In questi ultimi anni  non vi è conferenziere, insegmante, politico che non condisca li suo profluvio di parole con "detto questo" per concludere un lungo prologo, per poi passare all'esposizione vera e propria dei fatti.
E' in voga altresì richiamare qualche nome o locuzione in virgolette, addirittura senza neanche dirlo, ma accompagnando il tutto con la gestualità delle dite delle mani.
E ancora " sto per finire" è un'espressivo modo di dire rassicurante una platea stanca di ascoltare discorsi noiosi.
A volte tuttavia appare essere soltanto un'illusione perchè chi parla continua a parlare dimenticandosi che ha annunziato di finire il suo eloquio.
Questi sono soltanto alcune frasi ricorrenti: infatti ve ne sono altre ad abundatiam e per tutte le occasioni.
Insomma molte volte si incorre in esagerazioni che alterano e non poco una corretta espressione.

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