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martedì 12 aprile 2011

Il chiostro:centro per eccellenza della vita monastica


Quando si visita  uno dei tanti conventi, appartenenti soprattutto agli ordini che si ispirano alla regola di San Benedetto , si è attratti dal chiostro quasi sempre parte costitutiva di un comvento o di una abbazia.
Si tratta di un’architettura medievale, consistente in un’area centrale scoperta circondata da corridoi coperti, da cui si accede ai principali locali conventuali. I primi esempi di chiostri si trovano in edifici usati da monaci benedettini o loro derivazioni ed in particolare dai monaci cistercensi che sono una derivazione della famiglia benedettina.
Attorno al chiostro si dispongono tutti gli altri elementi costitutivi del convento come la chiesa e la sala capitolare
Il chiostro, come elemento architettonico, non espressamente menzionato dalla regola benedettina, è ben descritto invece dalla regola cistercense che a tale proposito  afferma:
Possibilmente il monastero deve essere costruito in modo da potervi trovare quanto è necessario, cioè, l’acqua, un mulino, un orto e reparti per le varie attività, così che i monaci non debbano girovagare fuori: ciò infatti non reca alcun vantaggio alle loro anime”.
Il chiostro il cui termine deriva da claustrum, cioè serratura, termine latino usato per indicare la separazione dei monaci dal secolo, e, estensivamente, monastero è caratterizzato da uno spazio a cielo aperto, generalmente quadrato o rettangolare, circondato su più lati da corridoi coperti, che si aprono sullo spazio centrale con una serie di arcate.
Nonostante le analogie in pianta il tipo architettonico del chiostro si differenza nettamente da quello del quadriportico, molto diffuso nell'architettura cristiana e paleocristiana.



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