E’ il caso di Dafne che significa "lauro", alloro.
E’ il primo grande amore del Dio Apollo.
E’ una fanciulla selvaggia, che riesce non solo a conquistare il cuore di Apollo, ma anche quello di un giovane mortale di nome Leucippo, "quello dei cavalli bianchi".
Leucippo si travestì da donna per potersi accostare a Dafne. Secondo alcune fonti le sacerdotesse decisero, forse per suggerimento di Apollo, di effettuare nude i loro riti, secondo altre fonti durante il bagno, tuttavia ciò portò allo smascheramento di Leucippo che morì ucciso dalle stesse fanciulle. Fu il momento in cui Apollo, approfittando della caduta del nemico in amore, si dichiarò a Dafne, ma fu respinto. Il dio si mise all'inseguimento della fanciulla che era corsa via spaventata, e stava quasi per raggiungerla quando Dafne, invocato l'aiuto di Gea o del padre, si trasformò in un albero di alloro. Da allora fu l'albero preferito di Apollo, che ne porta i rami come una corona.
E’ una delle leggende più belle della mitologia e Dafne che fugge davanti ad apollo. Può rappresentare l’aurora che fugge al cospetto del Sole.
Quando il Sole la raggiunge e l’inonda di raggi , l’Aurora, come Dafne, è già morta.
E forse la favola vuole anche significare che il poeta insegue l’illusione e non trova che la realtà.
Il mito di Dafne ha dato spunto alla rappresentazione artistica di moltissimi autori, quali i pittori Piero del Pollaiolo, Giorgione, Giovanni Battista Tiepolo e scultori come Gian Lorenzo Bernini, autore di una celebre versione di Apollo e Dafne.
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