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venerdì 12 novembre 2010

Le colonne d'Ercole e l'Atlantide

Le Colonne d'Ercole  indicano il limite estremo del mondo conosciuto ed esprimono non solo un concetto geografico, ma soprattutto il limite della conoscenza.
Geograficamente sono identificate con la Rocca di Gibilterra e il Jebel Musa che sorgono rispettivamente sulla costa europea e quella africana e  che una volta erano  chiamate Calpe e Abila.
Lo stretto di Gibilterra rappresenta dunque il confine nec plus ultra (lett. "non più avanti") scelto da Eracle che secondo la mitologia, in una delle sue dodici fatiche, giunse sui monti  Calpe ed Abila considerati i limiti estremi del mondo, oltre i quali era vietato il passaggio a tutti i mortali.
Le  colonne d’Ercole rappresentano dunque  una frontiera delimitante il mondo conosciuto,oltre il quale vi è sempre tuttavia la speranza di trovare terre migliori, più ricche.
Platone vi colloca Atlantide  la mitica isola ricca di argento e di metalli, potenza navale che, secondo la leggenda sarebbe stata sommersa dalle acque in un giorno e una notte  9000 anni prima che venisse raccontata da Platone (427-347 a.C.),
Cristoforo Colombo cerca oltre le Colonne la rotta per le Indie. Dante  invece pone a cinque mesi di navigazione oltre le Colonne il monte del Purgatorio  che Ulisse riesce a vedere prima di esser travolto da un'onda.

1 commento:

  1. Veramente Ulisse fu inghiottito da un vortice non appena vide il purgatorio spuntare dall'oceano...

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