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martedì 16 novembre 2010

L'apoftegma

Cosa è l’apoftegma?
E’ indubbiamente una parola difficile di origine greca che tradotto significa letteralmente l’enunciare un risposta o una sentenza in forma definitiva.
La parola, quindi, assume il significato di "detto", "sentenza", "massima" e si usa per una frase o sentenza di tipo aforistico, cioè che reca in estrema sintesi una verità profonda ed al contempo stringente.
L’apoftegma non è diverso dall’aneddoto, dalla  sentenza e dal proverbio, ma è anche difforme da loro.
Come l'aneddoto l'apoftegma fa riferimento ad una precisa situazione storica, ed ha come protagonisti delle persone reali; ma mentre l’aneddoto di solito ha un  carattere esemplificativo o comunque marginale rispetto al contesto, talora quasi di curiosità, un apoftegma è sempre interamente autoconclusivo, ed ha una rilevanza per sè.
L'apoftegma è dunque una sentenza ma è tuttavia una particolare sentenza enunciata dal protagonista "in risposta" ad un altrui discorso, o affermazione, o domanda, oppure come chiosa che racchiuda compiutamente un dato evento.
A differenza del proverbio, l’apoftegma non esprime  una precisa volontà a priori di esprimere una considerazione o verità di carattere universale, sebbene da questo punto di vista un apoftegma possa sovente risultare effettivamente "proverbiale".
Vi è una vasta letteratura sugli apoftegmi,
La Bibbia è ricca di  libri apoftegmatici, come quello dei proverbi. Celebri sono anche, per esempio, gli apoftegmi dei Padri nel deserto raccolti in due grandi collezioni, quella alfabetica (cioè secondo l'ordine alfabetico dei monaci cui sono attribuiti i detti e i racconti memorabili) e quella sistematica (cioè per temi). Anche il monachsimo è ricco di annotazioni pittoresche riconducibili all’poftegma.-Sono celebri anche gli apoftegmi di Plutarco sulla storia di Sparta.
Esistono inoltre intere  letterature e filosofie in stile apoftegmatico, pur con l'aspetto esteriore del saggio: Basti citare Montaigne e Così parlo Zarrraaathustra di Nietzsche"

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