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giovedì 18 novembre 2010

La Fata Morgana

Sovente la mitologia va a braccetto con la Fisica. e  con la leggenda
Vediamone l'intreccio.
La fata Morgana, conosciuta anche come Morgane  e altre varianti, è una popolare strega della mitologia celtica e delle leggende.
Nella tradizione del ciclo arturiano, Morgana era la figlia della madre di Artù, Lady Igraine, e del suo primo marito, Gorlois, duca di Cornovaglia; Artù dunque era dunque suo fratellastro.
Nella fisica La Fata Morgana, è un fenomeno ottico in cui l'immagine apparente muta velocemente forma;
Per spiegare tale fenomeno è sufficiente immaginare che la luce proveniente da un punto viene per certi versi "spalmata" in verticale, gli oggetti in lontananza assumono le sembianze di torri, pinnacoli, obelischi.

Il fenomeno della Fata Morgana può verificarsi con differente intensità; in certi casi dalla costa Calabra si può vedere la Sicilia più vicina del normale con immagini distorte e riflesse sul mare o sul suolo; La distanza sembra essere di poche centinaia di metri e si ha l'impressione di osservare nello Stretto una città irreale che si modifica e svanisce in brevissimo tempo; talvolta si possono per poco tempo distinguere le case, le auto e addirittura le persone.
Tale fenomeno è visibile, per le particolari condizioni di luce, al mattino. Il tutto avviene quando sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta fanno da lente di ingrandimento.
Ma qual è la leggenda?
La leggenda correlata narra che in tutta l'area dello Stretto  durante le invasioni barbariche in agosto, mentre il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l'orizzonte, un'orda di conquistatori dopo avere attraversato tutta la penisola giunse alle rive della città di Reggio e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia,
A pochi chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola - la Sicilia - con un gran monte fumante - l'Etna - ed il Re barbaro si domandava come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente davanti al mare.
All'improvviso apparve una donna molto bella, che offrì l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi i monti, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto come se potesse toccarli con le mani.  il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua,  ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto infatti era un miraggio, un gioco.

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