Il volo pindarico è un modo di dire ricorrente nel linguaggio quotidiano.

Autore di importanti carmi epici, viaggiò a lungo e visse e scrisse per sovrani e famiglie importanti. Cantò, come negli Epinici i modelli di un ideale umano in cui si coniugavano bellezza e bontà, prestanza fisica e sviluppo intellettuale.
Cosa sono insomma i voli pindarici? Null’altro che arditi passaggi, da un’idea che si va sviluppando ad un’altra completamente estranea al filo logico fino allora seguito.
E’ difficile da spiegare, ma se ne può avere un’idea rileggendo i Sepolcri di Foscolo: là dove il poeta celebra le tombe dei grandi in Santa Croce a Firenze, e subito dopo, da un verso all’altro, “vola” altrove evocando la battaglia fra Greci e Persiani a Maratona.
Questo è, appunto, un “volo pindarico”, il passaggio originale e ardito da un argomento all’altro, pur nel contesto di una struttura unitaria. Può assumere un duplice senso negativo cioè divagare e "saltare da un argomento ad un altro senza logica,ma anche, positivo e cioè saltare sì, da un argomento ad un altro, però, mostrando fini capacità digressive nonché competenze, mantenendo un filo conduttore nel discorso.
E’ difficile da spiegare, ma se ne può avere un’idea rileggendo i Sepolcri di Foscolo: là dove il poeta celebra le tombe dei grandi in Santa Croce a Firenze, e subito dopo, da un verso all’altro, “vola” altrove evocando la battaglia fra Greci e Persiani a Maratona.
Questo è, appunto, un “volo pindarico”, il passaggio originale e ardito da un argomento all’altro, pur nel contesto di una struttura unitaria. Può assumere un duplice senso negativo cioè divagare e "saltare da un argomento ad un altro senza logica,ma anche, positivo e cioè saltare sì, da un argomento ad un altro, però, mostrando fini capacità digressive nonché competenze, mantenendo un filo conduttore nel discorso.
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