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sabato 30 aprile 2011

Le Parche e l'ineluttabile destino

Moire nella mitologia greca, parche in   quella romana.
Sono le figlie  di Zeus e di Temi ed a loro è connessa l’esecuzione del destino  assegnato a ciascuna persona
Sono pertanto la personificazione del destino ineluttabile che neanche gli Dei potevano mutare
Sono tre:
Cloto, nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita.
Lachesi, che significa "destino", che lo svolgeva sul fuso.
Atropo, che significa "inevitabile", che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile.
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa.
Si pensava ad esempio che Sofocle, uno dei più longevi autori greci (90 anni), avesse avuto in sorte un filo assai lungo.
Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti, l’Ade.
Il sensibile distacco che si avverte da parte di queste figure e la loro totale indifferenza per la vita degli uomini accentuano e rappresentano perfettamente la mentalità fatalistica degli antichi greci.

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